Un episodio della Grande Guerra in Cansiglio
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- Categoria: Storia
- Pubblicato 04 Novembre 2017
- Scritto da Redazione
La Prima Guerra Mondiale, si sa, non ha interessato direttamente il Cansiglio, come invece avverrà poi per la successiva. Ne era però immediato retroterra, dal Pizzoc lo sguardo spaziava in basso sul Montello e il fronte del Piave e, a destra, sulla catena prealpina fino al Monte Grappa. La sua vicinanza al fronte lo fecero diventare però comodo serbatoio di approvvigionamento di legname a sostegno delle più diverse esigenze belliche. A questo proposito rimangono ancora, a testimonianza dell’opera, i basamenti della teleferica che dal Pian Cansiglio, lungo la Valsalega, giungeva nei pressi di Cappella Maggiore, dove arrivava un ramo secondario della linea ferroviaria che gli austriaci realizzarono, a sostegno del fronte, tra Sacile e Vittorio Veneto. Quello che qui si ricorda è però un fatto di guerra minore, un episodio accaduto 100 anni fa sul versante d’Alpago, collegato all’irruzione delle truppe austriache provenienti dal Cadore in seguito alla rotta di Caporetto. Il fatto avvenne il pomeriggio del 10 novembre 1917 presso la chiesetta della Madonna del Runal, edificata su un luogo che del Cansiglio ne è stato per secoli la principale porta d’accesso dalla parte bellunese. Sfortunati protagonisti ne furono due ragazzi di 15 e 8 anni, Giuseppe Vich ed Emilio Zoppè, che persero la vita a causa dello scoppio di una bomba, in circostanze che non furono poi ben chiarite. A ricordo del fatto, sul muro esterno della cappella, sono collocate due distinte lapidi.
Per una più circostanziata esposizione dell’episodio si rinvia a quanto pubblicato sul Corriere delle Alpi nel 2015. Gli articoli sono consultabili al seguente link. 10 Novembre 1917 alla Madonna del Runal (154.7 kB)
Sulla presenza del lupo in Cansiglio
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- Categoria: Ambiente
- Pubblicato 02 Novembre 2017
- Scritto da Redazione
Il 21 e 22 ottobre 2017 si è svolto a Sedico (Bl) l’VIII Convegno dei Faunisti Veneti, in tale occasione Francesco Mezzavilla (Faunisti Veneti), Guerrino Malagola (Club Alpino Italiano - Gruppo Grandi Carnivori) e Luigi Costa (Carabinieri Forestali - Nucleo Tutela Biodiversità di Pian Cansiglio ), hanno presentato una relazione in merito alla presenza del lupo (Canis Lupus) in Cansiglio nel periodo 2015-2017. In tale occasione i relatori hanno esposto la modalità di indagine condotte, i segni della presenza (predazioni, piste, fatte e attività di fototrappolaggio) concludendo infine con delle considerazioni sulla presenza di questo carnivoro in Cansiglio.
Il poster descrittivo dell’attività di ricerca riportato qui sopra è scaricabile anche dal sito di Cansiglio.it al seguente link: Manifesto Faunisti Veneti Lupo in Cansiglio 2015-2017
La Serenissima e il governo del Bosco d'Alpago
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- Categoria: Storia forestale
- Pubblicato 28 Ottobre 2017
- Scritto da Redazione
Incamerato nel proprio demanio, con delibera del Consiglio dei dieci il 21 novembre 1548, la Serenissima decise poi di incaricare il Rettore di Belluno, in qualità di Provveditore dei Boschi, di sovrintendere alla sua custodia. Al Podestà, con l’ausilio del Capitano del Bosco, spettava effettuare una visita in loco, rendere operative le decisioni provenienti dagli organi competenti, deliberare provvedimenti ed emettere sanzioni in merito alle infrazioni riscontrate. Una rilevante mole di documenti in merito all’attività dei Rettori è stata raccolta, in modo sistematico a partire circa dalla metà del Seicento, in un Codice chiamato Libro d’oro. Redatto in duplice copia, una da inviare a Venezia, l’altra da tenere presso la Cancelleria del capoluogo bellunese a memoria e guida per i Capitani e Podestà chiamati a ricoprire la carica. La copia “bellunese” conservata oggi presso l’Archivio Storico Comunale di Belluno è già stata presentata in questa sede e, nella sua integrale trascrizione, è liberamente scaricabile al seguente link di Cansiglio.it
Ordini, provisioni, decreti, terminacioni et lettere in materia de Boschi dAlpago e Caiada Numerosi sono stati i Rettori che si sono via via succeduti nell’incarico negli oltre tre secoli di amministrazione veneziana, la durata del mandato era in media di 14-16 mesi, un secondo incarico era possibile solo dopo cinque anni, ma si contano pochissimi casi di reiterazione nell’incarico. Dalla consultazione del Codice citato si evidenziano resoconti a volte piuttosto anonimi, documentazioni ripetute secondo prassi consuetudinarie, in altri casi, invece vengono testimoniate iniziative e interventi che diedero e consolidarono l’impronta della Serenissima nella gestione di questa importante risorsa boschiva. Quale fu il Rettore che introdusse le prime sistematiche Provisioni a difesa del Bosco, quale a stabilire dei limiti agli animali da introdurre nei pascoli interni, quale approntò una coerente generale confinazione dell’intera area vincolata e quale fece porre per la prima volta dei termini anche a confinazione dei principali pascoli interni? Questi, ed altri interventi, sono descritti nel lavoro che qui si presenta, La Serenissima e il governo del Bosco d’Alpago nell’operato dei Rettori di Belluno (XVI e XVII Secolo). Sempre dal Codice citato l’autore, Franco Dal Cin, ha selezionato 11 significative figure (dieci Rettori ed un Proto dell’Arsenale) che, nel periodo indicato, sono stati promotori di importanti, a volte controversi, provvedimenti che hanno costituito la base per una rigorosa pianificazione nella gestione forestale, e del territorio in generale, continuata poi anche successivamente e, si auspica, nel rispetto delle attuali contingenti esigenze di salvaguardia, possa proseguire anche in futuro.
Il documento è scaricabile al seguente link: La Serenissima e il governo del Bosco d'Alpago nell’operato dei Rettori di Belluno (XVI e XVII Secolo) (4.8 MB)
Allocco degli Urali inanellato in Pizzoc
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- Categoria: Ambiente
- Pubblicato 19 Ottobre 2017
- Scritto da Redazione
Nella notte tra martedì 17 e mercoledì 18 ottobre scorso in Pizzoc, nel corso dell'attività di studio della migrazione autunnale dell'avifauna - Progetto Alpi, i ricercatori presenti hanno assistito ad uno "spettacolo di prima grandezza ... tutti in silenzio ad ammirare lo splendore, l'eleganza, la mitezza e il fascino di una specie la cui presenza è sempre stata circondata da un alone di mistero": l'Allocco degli Urali.
Riportiamo qui sotto il testo della relazione che riassume l'indagine condotta da Francesco Mezzavilla e Saverio Lombardo, membri dell'Associazione Faunisti Veneti, nel periodo 1997-2009. La relazione è presente anche nel sito Cansiglio.it ed è liberamente scaricabile al seguente link. Allocco degli Urali in Cansiglio.2013 (88.88 kB)
Sulla presenza dell’allocco degli Urali, Strix uralensis, in Cansiglio
Nel passato l’allocco degli Urali veniva segnalato accidentalmente tra le catture effettuate, più o meno abusivamente nei vari roccoli operanti nell’area pedemontana friulana e veneta. Non si sono però mai raccolte notizie certe di presenza stabile in questo vasto territorio a parte una nota di Motoni (1956). Ciò era probabilmente dovuto alla mancanza di indagini scientifiche svolte con regolarità in questa vasta area. Solo verso l’inizio degli anni ’90 del secolo scorso gli ornitologi friulani Benussi e Genero rilevavano una piccola popolazione presso il confine con la Slovenia.
In Cansiglio la prima segnalazione di presenza è stata fatta da S. Lombardo il 26/09/1997 nell’area di confine con il Friuli Venezia-Giulia posta tra la Val Bona e la Val Frattuzze. Da allora si sono susseguite visite ripetute negli anni che hanno permesso di udire il canto del maschio in quasi tutti i mesi dell’anno.
L’area è stata occupata da un maschio in canto fino al 2000 quando successivamente si è spostato verso il settore meridionale del Cansiglio compreso tra le province di Treviso e di Belluno, nell’area che da Pian Parrocchia arriva fino a Val Piccola. In questo ampio settore l’allocco degli Urali si spostava di frequente, ma comunque, contrariamente a quanto affermato da “esperti ornitologi” si poteva facilmente rilevare al canto anche sostando semplicemente sulla Piana a più si 1 km di distanza dal suo sito di presenza. Le indagini basate su decine di uscite serali per anno, nel 2006 hanno permesso di rilevare anche la presenza anche di una femmina e di un secondo maschio. Non è dato sapere se questo fosse un eventuale figlio della coppia, oppure se si trattava di un maschio in dispersione, fissatosi temporaneamente in Cansiglio.
Nonostante le ripetute uscite ed i contatti vocali, solo in poche occasioni si è potuto osservare un adulto in volo attirato dai richiami. Anche la posa in opera di 10 cassette nido, messe a disposizione da Veneto Agricoltura, non hanno mai dato risultati positivi di nidificazione della specie. Sono state invece usate dall’allocco (Strix aluco) che le ha utilizzate più volte per riprodursi.
Rispetto a tutto ciò l’ultima segnalazione certa di presenza, con rilievo del canto, è avvenuta il 14/03/2008. L’anno successivo, quasi nello stesso periodo (27/03/2009), è stata rilevata una sua presenza, senza però averne la certezza, a causa dell’elevata distanza di ascolto. In seguito non si è più rilevato alcun indice di presenza (canto). Naturalmente sull’onda di quando andavamo esponendo nel corso di varie conferenze ed incontri, si ottenevano segnalazioni da persone poco esperte che non sapevano distinguere il suo canto da quello del comune allocco. Tutto ciò comunque permette di affermare che la specie attualmente non è più insediata all’interno dell’Altopiano del Cansiglio. Con tale affermazione si intendono tuti i versanti che afferiscono verso la Piana. Rimane comunque singolare che la specie venga data da altri ornitologi come nidificante certa in Cansiglio dove non sono mai stati rilevati indizi certi di nidificazione. Gli stessi ornitologi che sostengono questa ipotesi si sono spesso contraddetti, affermando prima di aver sentito i giovani e poi di averli visti. Tutto ciò nell’arco di una sola uscita, effettuata in
un’area dove la specie non era presente da diversi anni. Questi sono i “miracoli” dell’ornitologia.
Gli scriventi, autori di queste estese indagini e di questo breve riassunto, d’altro canto hanno sempre affermato che l’allocco degli Urali potrebbe aver nidificato in Cansiglio, ma non sono mai stati rilevati indici adeguati. In particolare volendo usare i metodi di indagine consigliati per la formulazione di un Atlante degli Uccelli Nidificanti, il livello massimo raggiunto sarebbe il n° 5, ossia “Comportamento territoriale (canto, comportamento aggressivo con vicini ecc.) osservato in uno stesso territorio in due giorni diversi a 7 o più giorni di distanza”. Tutto ciò evidenzierebbe solo una nidificazione probabile, ma non certa.
Attualmente con grande dispiacere, si rileva il fatto che da diversi anni la specie non si è più fatta rilevare in Cansiglio. Magari in futuro si potrà ancora contattare, ma ora tutto ciò rimane solo una speranza.
F r a n ces c o M e z z a v i l l a*, Sa v e r i o L o m b a r d o*† ( † Deceduto nel febbraio 2012)
* Ass o c i a z i o n e F a u n i s t i V e n e t i, M u s e o d i St o r i a N a t u r a l e, V e n e z i a
Studio della migrazione autunnale dell'avifauna
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- Pubblicato 20 Settembre 2017
- Scritto da Redazione
Per il quinto anno consecutivo si svolgerà in cima al Monte Pizzoc (Fregona,TV) la campagna di cattura e inanellamento a scopo scientifico degli uccelli migratori. Il gruppo di lavoro è organizzato dal dott. Andrea Favaretto, inanellatore, responsabile della stazione. L'attività è coordinata dall'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e dal MUSE (Museo delle Scienze di Trento) e rientra in un progetto più ampio denominato "Progetto Alpi", che studia la migrazione autunnale dei passeriformi su tutto l'arco alpino. Si tratta di un'attività di ricerca del tutto incruenta, che serve a conoscere gli andamenti migratori delle specie di uccelli anno per anno, con importanti applicazioni per la conservazione e la protezione delle specie selvatiche.
L'attività avrà inizio il 25 settembre prossimo e si concluderà il 1° novembre 2017.
Per chi vorrà osservare da vicino il funzionamento della ricerca, potrà far visita al gruppo di lavoro, previa comunicazione via mail all'indirizzo presente alla sezione"Contatti" del blog sotto indicato. Per chi non può recarsi in loco, o comunque vuole conoscere e seguire l'andamento delle catture, potrà seguire l’attività sia sul blog che nella pagina facebook seguenti:
- facebook “Inanellamento Pizzoc”
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