Cora Raffaella
Vivere dieci giorni immersi nella natura, in assoluta assenza di strumenti di comunicazione, giorno e notte, respirando le atmosfere di questo magico Cansiglio e dedicandosi ad un compito tanto impegnativo quanto importante. Ventiquattro studenti di 14/15 anni della prima superiore dell'istituto Novalis hanno lavorato per riportare ordine lungo un tratto del sentiero CAI 991, interessato da recenti operazioni di esbosco.
Il progetto è stato realizzato con la collaborazione del comune di Caneva, che ha messo a disposizione il Casello della Guardia per ospitare i ragazzi, ha richiesto la disponibilità del Servizio Forestale della Regione Autonoma F.V.G. ed il prezioso intervento delle guide della Prealpi Cansiglio Hiking.
I ragazzi hanno intrapreso lavori di ripristino del tracciato, radunato ramaglie e materiale di risulta creando fascine, liberato il sentiero da tutto quello che ne ostacolava la percorrenza, costruito gradini, piccoli cordoli e contenimenti, per rendere più agevole il passaggio ed hanno rivisto ed integrato i segni indicativi del sentiero. Si sono presi cura di un piccolo angolo di questo complesso ecosistema, che chiede all'uomo ed alla natura di imparare a dialogare e convivere. Hanno vissuto una esperienza sociale impegnativa, dovendo gestire, oltre al lavoro pratico in bosco, tutto quello che la vita in comune richiede: dalla preparazione dei pasti alla pulizia della casa, dagli ambiti di natura più didattica a quelli più liberi. Hanno lavorato, sperimentato, osservato, ascoltato, per poi rivivere il tutto da un punto di vista differente ed arrivare a redigere un "quaderno" personale. Hanno preparato e gestito la presentazione delle attività alla comunità scolastica e ad un pubblico più ampio durante una serata organizzata a Villa Frova (Caneva).
Protagonisti di una esperienza in cui i talenti vengono messi al servizio, in cui le varie intelligenze trovano spazio ed in cui la "diversità", come accade in un bosco, diventa un valore e non un ostacolo. Un' iniziativa che va al di là dei confini territoriali e degli interessi economici, perché occuparsi di un contesto ambientale è un compito che dovrebbe creare unione intorno ad un motivo comune, intorno a qualcosa che si riconosce come unico e speciale. Vivere dieci giorni immersi nella natura, respirando anche le responsabilità che l'uomo deve assumersi con coraggiosa consapevolezza.
Un sentito ringraziamento a tutti quelli che hanno reso possibile questa attività, in primo luogo ai ragazzi, agli educatori che li hanno guidati in questi giorni ed alle famiglie che ci hanno affidato i loro figli con estrema fiducia.
"FA PIÙ RUMORE UN ALBERO CHE CADE PIUTTOSTO CHE UNA FORESTA CHE CRESCE" Lao Tze


